L’adrenalina tra i fornelli, come in generale la passione e l’entusiasmo in tutte le cose, dalle più grandi alle più piccole, possono portarti davvero lontano. A creare come in questo caso giochi di colori e di sapori straordinari. Con un semplice ma unico piatto di spaghettoni di Gragnano trafilati al bronzo, che si uniscono con un pesto di mia creazione, dal retrogusto “agrumato”, con prodotti tutti Campani, e una crema a specchio frutto di un ingrediente eccezionale che abbinato alla fantasia diventa una componente particolarissima. Una ricotta di manteca, di Montella, cuore dell’Alta Irpinia: una ricotta che sembra burro, non sgrassata, più calorica, dal gusto leggermente più rustico. Una “crema di latte” buona anche da sola. La uniamo a un pomodorino datterino ischitano, i primi del nuovo anno. Piccoli, senza l’ombra di un seme, dolci. Poi ci sono il basilico, i pinoli, succo di limone di Sicilia, peperoncino, pepe nero, un grande extravergine quale il Ravece delle colline Irpine, che dona un sapore deciso ma piacevole al composto, infine un tocco di pecorino Carmasciano di Rocca San Felice, un’altra perla dell’Irpinia. Tutti prodotti regionali ma reperibilissimi, nessuna preparazione “cervellotica”, ma solo passione e fantasia. Il pesto sposa i vermicelli, un’unione straordinaria. L’aroma di limone abbinato a quello di ricotta, basilico, pomodoro e pecorino, crea una salsa per la pasta che regala freschezza e gusto. Ma non è finita. Il titolo del piatto infatti è “Nel Blu Dipinto di Blu” perchè in fondo da un lato si ispira ai temi predominanti della mia cucina: la passione, l’amore, i sogni a occhi aperti. L’evasione che mi sta portando dove non avrei mai immaginato di essere. Blu come la patata blu, da non confondere con la vitelotta. Sempre originaria del Perù e coltivata oggi nella Tuscia come la patata “nera o tartufo o appunto vitelotta”, la patata blu è una varietà storica proveniente dalle Ande peruviane. E’ definita una varietà primordiale e semiselvatica: un esempio di prodotto “biodiverso” che l’Alta cucina sta riscoprendo. Sono patate con una bassa resa e sono piuttosto piccole ma ricchissime di antiossidanti. Si caratterizza appunto per il colore blu viola della buccia e della polpa. Meno ricca di amido rispetto alla vitelotta, meno intensa e più delicata. La usiamo per realizzare una straordinaria crema, ispirata alla besciamella, con una base di burro di bufala. Da poggiare sul fondo del piatto, e in cui tuffare la “migliore Campania”: pasta di Gragnano, limoni della Costiera, basilico baciato dal nostro sole, ricotta. Difficile stancarsi di questo piatto dopo il primo assaggio…continua..