L’eleganza nel piatto, l’emozione che la ricetta deve regalare agli
occhi del commensale, riveste sempre più peso specifico nelle creazioni
della cucina moderna. L’alta cucina naturalmente non deve essere
necessariamente legata a preparazioni cervellotiche e complicate. Ma
quando ci troviamo di fronte a grandi materie prime regionali, dove
trionfa la qualità, abbinate tra loro nella giusta dose di equilibri di
sapori, e soprattutto riusciamo, guidati dalla fantasia e dal cuore, a
disegnare qualcosa di innovativo e di bello da vedere, oltre che buono,
allora avremo ottenuto il risultato sperato. Una cena elegante e
leggera, un antipasto di mare diverso, un assaggio che si mangia con gli
occhi e poi con il palato. Splendidi gamberi di Mazara del Vallo, dal
taglio non eccessivamente grande, sgusciati delicatamente, ma non
privati della loro coda, scenica e colorata. Vengono grigliati solo
qualche secondo in padella, con un extravergine all’arancia di Sicilia,
profumato e intenso, e del timo fresco. Poi ecco degli spaghetti ai
cereali, di farina kamut, che vengono scolati molto al dente, e hanno la
funzione, una volta tanto, di non rivestire il ruolo dei protagonisti,
in un classico primo piatto, ma si “accontentano” di fare i comprimari.
Servono ad “ingabbiare” i gamberi, ma solo parzialmente, altrimenti
perderemmo la visuale del gioco di colori. Li avvolgiamo delicatamente
intorno ai crostacei, profumati al timo, appena appena grigliati. Una
volta messi in forno formeranno con i gamberi una sorta di crosta
croccante e gustosa. Infine la salsa di accompagnamento, che sta sul
fondo del piatto: una crema di ceci con curry madras, quello rosso e
piccante. Dal sapore intenso: il matrimonio con i legumi, nel caso del
curry, non è mai fuori luogo. Calda, la crema serve a poggiarci sopra i
gamberi appena usciti dal forno, nella loro veste inusuale e croccante.
Ecco il titolo del piatto: Le Mie Prigioni. In fondo loro con questa
gabbia risaltano agli occhi del commensale e regalano un elemento
inusuale ma alla fine buonissimo. Il pepe verde alla vaniglia dona
tonicità al gambero, le foglie di lavanda danno freschezza e spezzano un
pò la forza del curry, anche se alla fine hanno soprattutto la funzione
di decorare (ma ovviamente tutto ciò che sta nel piatto si può mangiare,
dalla regola non si trascende). Giochi di colori, leggerezza, gusto:
siamo partiti dall’idea di un semplice gambero grigliato per disegnare
un antipasto che vi farà innamorare ancora di più della cucina. Sono un
“visionario” e un innamorato perso dei fornelli: e se questo è un sogno
allora non svegliatemi…